Nella lunga notte tra lunedì ieri sono ballati 3-400 milioni che adesso rischiano di mancare all’appello per la manovra 2020. Sono soldi che dipendono dal ripristino integrale della mini-flat tax, dal fondo Imi-Tasi per i Comuni, dal rinvio delle multe per i negozianti senza Pos e dal possibile ritorno al 10% della cedolare secca sugli affitti. Intanto nuove misure emergono dalle tabelle della legge di Bilancio. Previsto il rifinanziamento del bonus giovani Renzi per acquisti culturali che scende a 300 euro da 500 e costa 160 milioni. Il 5% della web tax (con tetto di 20 milioni) andrà al fondo per l’editoria (incentivi ad acquisto e abbonamenti giornali per scuole e singoli) che sarà comunque rifinanziato. Circa 25 milioni per gli straordinari delle forze dell’ordine, 8 milioni a Radio radicale, confermata con 21 milioni – l’esenzione del canone Rai per i redditi bassi. .
Tornando all’appesantimento della notte, circa 140 milioni costa la cancellazione dei paletti, che avrebbero limitato la mini flat tax (misura simbolo della Lega) che consente di pagare un forfait del 15% di Iva-Irpef- Irap agli autonomi che hanno ricavi inferiori ai 65 mila euro: non c’è accordo definitivo e dunque la norma esce dal decreto fiscale ed entra in legge di Bilancio. I quattro paletti introdotti e che ora potrebbero essere rimossi sono il tetto alle spese per personale e beni di 20 mila euro, il divieto di cumulo per chi ha reddito superiore a 30 mila euro da lavoro dipendente; la contabilità analitica sopra i 30 mila euro (misura già stralciata). Se salteranno tutti e quattro il conto sarà di 140 milioni, meno se salterà solo l’obbligo della contabilità analitica. Lo slittamento a luglio della riduzione da 3.000 a 2.000 euro della possibilità di fare acquisti in contante e le multe ai commercianti che non accettano i pagamenti con carta di credito attraverso il Pos non hanno cifre molto significative nella relazione tecnica, come pure non aumentano le entrate da lotta all’evasione con l’inasprimento della pena detentiva per fatturazione fraudolenta da 6 a 8 anni. Alle spese della notte vanno tuttavia aggiunti i 110 milioni per il reintegro del fondo Imu-Tasi atteso dai comuni e spinto dal Pd durante la lunga trattativa. Come pure se dovesse saltare il 12,5% della cedolare secca sugli affitti a canone concordato, tornando al 10%, i 100,8 milioni previsti potrebbero salire di una ventina di milioni.
Si può dire che molta della manovra arriverà a metà anno: il taglio del cuneo fiscale sulle busta paga è previsto per luglio; l’abolizione del superticket da 10 euro per settembre; le multe per i Pos e la riduzione del contante sempre a luglio; la tassa sulla plastica ad aprile, forse febbraio perché entrino in vigore i rafforzamenti di pena detentiva allineati con la conversione del decreto legge per evitare sfasamenti. Anche per la lotta al contante il bonus sarà cumulato solo dagli acquisti fatti dopo il luglio 2020 e avrà un tetto.
La tassa sulla plastica potrebbe cambiare: tuttavia vale un miliardo ed è difficile abolirla. Anche la sugar tax è in bilico, ma consente di incassare solo 240 milioni. «Siamo favorevoli a togliere la sugar tax, per la plastica invece bisognerà trovare incentivi compensativi», spiega Luigi Marattin, parlamentare renziano. «Si può discutere se si trovano coperture alternative», dice il viceministro del Tesoro Antonio Misiani del Pd.
E l’evasione? La cifra di 7,2 miliardi, oggetto di critiche da Bankitalia e Corte dei conti, è stata ridotta a 3,3 miliardi, il resto viene da altre misure, soprattutto minitasse. Il pacchetto evasione è articolato in particolare sulla stretta su fenomeni conclamati, come le frodi carburanti, compensazioni indebite e infine il contrasto a false cooperative.