Le buone notizie per Alitalia arrivano al momento giusto. Ora che la liquidità della compagnia aerea scende ad appena 310 milioni, uno dei potenziali compratori dà un segnale di interesse chiaro. Il consiglio di amministrazione di Atlantia, ieri, ha discusso in dettaglio dell’acquisto di Alitalia. Il consiglio si è poi aggiornato al 15 ottobre. Facile immaginare che una convocazione per quella data serva a votare l’adesione al consorzio guidato dalle Ferrovie. Consorzio che dovrebbe far nascere la nuova compagnia. Atlantia, dunque, avrebbe superato la sua precedente posizione. Soltanto il 2 ottobre la società metteva nero su bianco — in una lettera al ministero dello Sviluppo — che non avrebbe salvato Alitalia senza rassicurazioni sulle concessioni alla sua controllata Autostrade.
Ma nonostante la posizione di Atlantia, oggi Alitalia non può dirsi ancora salva. I futuri soci italiani oltre alla stessa Atlantia, Ferrovie e ministero del Tesoro – aspettano che gli americani di Delta formalizzino i loro impegni, in quanto futuro braccio industriale della compagine societaria. La speranza è che il colosso statunitense arrivi davvero, da un precedente impegno del 10 per cento, fino al 15 per cento del capitale. I soci italiani sperano anche che Delta dia ad Alitalia lo spazio per crescere nei collegamenti verso il Nord America (che oggi le procurano un quinto dei ricavi) e trovi per la compagnia un ruolo adeguato nell’alleanza Blue Sky.
E poi resta da risolvere un problema non da poco: il consorzio avrà bisogno di settimane per entrare in funzione e la nuova Alitalia non potrà nascere prima di alcuni mesi, probabilmente a inizio 2020. Per questo si ipotizza un nuovo prestito del Tesoro – circa 300 milioni è la cifra che circola – che avrà vita difficile a Bruxelles, dove rischia di essere bollato come aiuto di Stato alla compagnia. Ultima incognita sul campo è il Garante americano della concorrenza che valuterà se un gigante come Delta — che trasporta quasi 200 milioni di passeggeri in un anno — raggiungerà dimensioni eccessive grazie alla quota che avrà in Alitalia. A settembre, intanto, per il ventitreesimo mese consecutivo, Alitalia aumenta sia i ricavi (dell’1,8%) sia i passeggeri (del 3,6%) sui suoi voli di lungo raggio.