Il governo M5S-Lega nel caos svuota il Consiglio dei ministri e prende tempo. Con un rinvio fino a lunedì dell’assestamento di bilancio (che all’Italia serve come il pane per evitare l’avvio della procedura di infrazione annunciata dalla Ue) e, fino a una data imprecisata, del varo dei disegni di legge sull’autonomia regionale (Lombardia, Veneto, Emilia- Romagna) che sta alimentando il braccio di ferro più duro tra grillini e leghisti. Come se non bastasse tutto questo, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli (M5S) continua a ventilare il taglio anticipato della concessione con la società Autostrade che scade nel 2038 e che per questo costerebbe allo Stato 25 miliardi di euro in termini di valore di indennizzo. E la Lega, tanto per aggiungere altra benzina sul fuoco, ha scatenato la sottosegretaria Lucia Bergonzoni contro la riforma del ministero dei Beni culturali guidato dal grillino Alberto Bonisoli.
Un Consiglio dei ministri lampo si è comunque riunito ieri sera ma le discussioni importanti sono state rinviate. A partire dall’assestamento di bilancio, dunque, che deve certificare alla Ue un deficit per l’anno in corso del 2,1%: tutto slitta a lunedì perché, ha detto il sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti (Lega), il presidente Giuseppe Conte e il ministro Giovanni Tria «vanno ad Osaka e preferiscono farlo dopo».
Più complicata ancora la partita sull’autonomia, congelata dal 14 febbraioquando la ministra Erika Stefani (Lega) ha portato in Consiglio dei ministri i testi delle intese governo-regioni. Da quel giorno il M5S ha iniziato a prendere tempo e dopo l’ennesimo rinvio nel vertice Conte-Di Maio-Salvini di martedì sera, il capo politico dei grillini ha fatto riferimento ai «tempi in cui la Lega parlava di secessione della Padania», dicendosi preoccupato per «alcune posizioni più estreme». Salvini, invece, prima ha ribadito che «se il M5S continuasse a dire no sarebbe un problema e ne trarrò le conseguenze», e poi se l’è presa con i «burocrati romani che dicono sempre no» e in particolare con il capo del Dagl (dipartimento affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi), Ermanno de Francisco, che il 19 giugno ha consegnato al premier Conte una lettera in cui si ipotizzano profili di incostituzionalità per la riserva legislativa chiesta da Lombardia e Veneto. «Non firmerò mai una non riforma», ha ammonito il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana riferendosi al boicottaggio del M5S.
Rinvio anche per il dossier Alitalia la cui acquisizione potrebbe coinvolgere anche il gruppo Atlantia, la holding che controlla Autostrade: ma ieri, le dichiarazioni di alcuni esponenti grillini sulla richiesta di revoca della concessione hanno provocato una forte flessione in borsa (-4,4%) del titolo. Salvini, invece, non ha pregiudizi: «Su Alitalia sarei stato più laico, sono undicimila posti di lavoro».