Luigi Di Maio, Giancarlo Giorgetti ha detto che così non si arriva a fine legislatura mentre per Matteo Salvini non ci sono alternative a questo governo. Il leader della Lega si lamenta degli insulti da parte vostra. Come finirà?
«L’ho detto più volte e lo ribadisco nuovamente: per quanto mi riguarda questo governo andrà avanti per altri 4 anni. Abbiamo preso un impegno con i cittadini firmando un contratto di governo e arriveremo fino alla fine. Salvini non si inventi gli insulti, noi semplicemente abbiamo tenuto il punto su un caso di corruzione come il caso Siri. Poi in verità dalla mattina alla sera ci occupiamo di contenuti, di tutti quei provvedimenti che dobbiamo approvare il prima possibile. Il mio obiettivo è continuare a dare risposte concrete ai cittadini. Abbiamo già approvato reddito di cittadinanza, quota 100, Spazzacorrotti e tante altre misure che chiedevano gli italiani. Adesso pensiamo a salario minimo, conflitto d’interessi e continuiamo a tagliare gli sprechi della politica».
A Salvini non è piaciuta la sua battuta sul fatto che per la vicenda Siri è passato dalla felpa all’abito della vecchia politica.
«Sulla vicenda Siri c’è poco da aggiungere. C’era un sottosegretario indagato per corruzione e nella stessa inchiesta anche persone legate ad ambienti mafiosi. Abbiamo chiesto immediatamente le dimissioni perché il governo non poteva essere macchiato da questa vicenda. Se la Lega avesse accolto subito le nostre richieste avremmo archiviato in fretta il caso. Hanno fatto resistenza inizialmente, ma alla fine hanno capito che su casi di corruzione noi non facciamo sconti a nessuno. Adesso andiamo avanti, continuiamo a lavorare per dare risposte ai cittadini».
La vicenda Siri ha logorato i vostri rapporti?
«Per quanto mi riguarda no. Sarebbe una follia fermare questo governo per fatti di corruzione. Io non ho nessun problema anche perché i cittadini si aspettano molto da noi. Poi se qualcuno nella Lega se la prende sul personale mi spiace, siamo grandi e vaccinati. E tutti sanno che le dimissioni di Siri erano doverose».
Pochi giorni dopo le Europee rischia di aprirsi un caso analogo per il sottosegretario leghista Rixi in attesa di giudizio per i rimborsi della regione Liguria. Che farete in caso di condanna?
«Al momento opportuno faremo le valutazioni del caso».
Siri e Rixi sono situazioni molto diverse.
«Infatti non bisogna generalizzare».
Intanto le cronache giudiziarie hanno preso il sopravvento. Nella maxi inchiesta milanese risultano indagati Marco Bonometti e Lara Comi.
«Penso a questa inchiesta, ma anche a quelle dei giorni scorsi, e si rafforza la mia convinzione: solo il Movimento è l’argine al vecchio sistema politico-affaristico che ha predominato fino a qualche anno fa, screditando il nostro Paese e danneggiando i cittadini».
Ma con il leader della Lega vi vedrete per un chiarimento?
«Ho fatto più volte appelli alla Lega. Appelli pubblici. Gli ho chiesto di sederci attorno a un tavolo per discutere di salario minimo e Flat tax per ceto medio. Noi ci siamo, stiamo lavorando per i cittadini. Mi faccia citare anche il miliardo che investiremo per le famiglie. Alla gente interessano queste cose, non le chiacchiere».
Quando vi vedrete cosa gli proporrà? O state facendo finta di litigare perché siete in campagna elettorale oppure siete forze così diverse che non si vede come possano continuare a stare insieme.
«Alla Lega dico andiamo avanti ma basta con l’estremismo di destra e comportamenti da casta. Questi comportamenti noi li denunceremo anche dopo le Europee. Mentre quando ragioniamo sui temi concreti che interessano alla gente troviamo sempre un accordo».
Salvini si è lamentato per i vostri no alla Flat tax e al decreto sicurezza. E sostiene anche che la sanità nell’autonomia non crea squilibri.
«Salvini si inventa i no per fini elettorali. Sono tutti sì. Assolutamente sì alla Flat tax. Come le spiegavo abbiamo detto alla Lega che siamo disponili, aspettiamo il testo. Abbiamo solo fatto una premessa: ok alla Flat tax che aiuti ceto medio e famiglie. Per la questione migranti aspetto di capire da Salvini come intende risolvere la questione degli irregolari in Italia e quindi dei rimpatri».
Senta ma non è che il governo rischia di inciampare proprio su scuola e sanità?
«Sulla questione è semplice: dobbiamo garantire parità di trattamento da Nord a Sud sia al settore scolastico che a quello sanitario. Questo governo non è nato per spaccare il Paese in due o creare divari tra una Regione e l’altra su temi importanti come quelli citati da lei. Dunque basta agire in maniera responsabile e coerente. Inoltre mi faccia dire che in merito alla norma che toglie la politica dalla sanità questo è un nostro grande successo».
Intanto l’economia ancora fatica. Lo spread è tornato a quota 290 anche a causa delle vostre liti. Non la preoccupa?
«Io sono preoccupato per i salari bassi nel nostro Paese. Devono salire gli stipendi degli italiani, anche per questo stiamo lavorando a una legge sul salario minimo che prevede un paga minima di 9 euro lordi l’ora. Poi dico anche che il M5S con il suo 32% non permetterà mai una legge di bilancio che aumenterà il debito pubblico».
Il premier Conte ha detto che evitare l’aumento dell’Iva non sarà semplice….
«Conte ha ribadito che l’Iva non aumenterà. Siccome i fatti dimostrano che manteniamo le promesse, le posso assicurare che questo governo non farà mai aumentare l’Iva».
A Caltanissetta avete vinto con elementi civici nelle vostre liste. Ripeterete l’esperimento?
«A Caltanissetta, così come a Castelvetrano, ha vinto il Movimento 5 Stelle. Abbiamo sconfitto le solite accozzaglie di partiti messi insieme solo per conquistare il potere. Abbiamo dimostrato che quando non vinciamo noi vincono gli estremisti e gli inciuci del patto del Nazareno tra Pd e Forza Italia. Per quanto riguarda il tema delle alleanze ho già avviato con tutti i portavoce una fase di discussione dove uno dei temi è l’alleanza alle Amministrative con liste civiche. Ci stiamo lavorando ma le cose vanno fatte bene».