Incentivi alle imprese, proroga dei bonus fiscali, tutela dei marchi storici: le misure del dl Crescita dovrebbero portare il Pil quest’anno allo 0,2%. La parte più controversa del decreto include invece il Salva Roma e le disposizioni per far partire il Fondo per gli indennizzi ai risparmiatori truffati dalle banche
Le città
Il parlamento si occuperà del passivo della Capitale
Approvato a metà il Salva Roma che nella versione originaria aveva l’obiettivo di chiudere la gestione commissariale dell’enorme debito accumulato dal Campidoglio, un po’ più di 12 miliardi di euro, e farlo rientrare nuovamente nell’amministrazione ordinaria, in capo agli organi cittadini.
«Lega soddisfatta. I debiti della Raggi non saranno pagati da tutti gli italiani ma restano in carico al sindaco», ha detto il vicepremier Matteo Salvini al termine del Consiglio dei Ministri. La Lega aveva chiesto che eventualmente il Salva Roma venisse esteso a tutti i Comuni nelle stesse condizioni, ma si trattava di una soluzione troppo onerosa per il bilancio dello Stato. Per i Cinque Stelle «è un punto di partenza».
Gli istituti di credito
Risparmiatori truffati tetto fino a 200mila euro
Via libera alle norme sugli indennizzi per i risparmiatori travolti dai crac bancari delle due banche venete e delle quattro banche del Centro Italia. Aumenta l’indennizzo diretto per i risparmiatori, che passa dal precedente tetto massimo di 100 mila euro a 200 mila. «Lo avevamo detto, lo abbiamo fatto», è la soddisfazione del M5S. Per i rimborsi rimane il doppio binario messo a punto dal Tesoro, in accordo con la Ue: chi rientra nei requisiti di reddito (non oltre 35 mila euro) e patrimoniali ha diritto a un risarcimento automatico. Per gli altri ci sarà invece l’arbitrato. Le norme sono state a lungo sospese perché due delle associazioni consultate e i Cinque Stelle chiedevano rimborsi automatici per tutti.
Gli aiuti alle aziende
Più fondi per ecobonus e per il sisma-bonus
Il decreto Crescita, rimasto a lungo bloccato per il Salva Roma e il fondo di indennizzo per i risparmiatori truffati, in realtà ha il suo epicentro in un consistente pacchetto di misure che dovrebbero favorire la crescita del Paese, contribuendo con un modesto ma necessario più 0,1 per cento a un Pil asfittico. Tra le misure, superammortamento al 130 per cento sui beni strumentali, graduale taglio dell’aliquota sugli utili reinvestiti, aumento della deducibilità, dal 50 all’80%, dell’Imu sui capannoni. Molti gli incentivi, dalla proroga per ricerca e sviluppo al rafforzamento di ecobonus e sismabonus, esteso alle zone che presentano un rischio minore di terremoto. C’è anche una garanzia statale a sostegno degli investimenti delle imprese.
Made in Italy
100 milioni per i marchi di interesse nazionale
Molto atteso anche il registro dei marchi di interesse nazionale, tutelati con un fondo da 100 milioni di euro. Le norme definiscono come “marchio storico” quello che conta almeno 50 anni: le imprese possono iscriversi in questo elenco speciale, che include anche i brevetti. La titolarità del marchio decade se il sito produttivo viene trasferito al di fuori del territorio nazionale. Le norme intendono evitare acquisti “predatori”, finalizzati alla produzione all’estero dei prodotti storici del Made in Italy. Arriva inoltre un contrassegno di Stato da usare sui mercati extra-Ue. Il decreto Crescita include anche l’estensione del prestito ponte ad Alitalia, norma che potrebbe consentire l’eventuale ingresso del Tesoro nel capitale della compagnia.