Una storia familiare lunga tre generazioni, la voglia di creare soluzioni ad hoc per gli agricoltori e il pallino della ricerca. Fomet è un’azienda veneta con alle spalle oltre 40 anni di attività nel settore dei fertilizzanti organici. Prodotti pensati per rispondere alle esigenze dell’agricoltura convenzionale ma anche di quella biologica e biodinamica.
Tutto inizia con Paolo Cappellari che nel 1973 fonda a San Pietro di Morubio l’azienda, ora guidata dai figli. Tra loro Giorgio Cappellari, 59 anni, che divide con il fratello Alessandro la carica di amministratore delegato. «Le redini dell’attività sono rimaste saldamente in famiglia – spiega –, siamo alla terza generazione e stiamo crescendo molto. Abbiamo chiuso il 2018 con 26,5 milioni di fatturato e un 25% di export. Il nostro mercato di riferimento resta l’Italia ma stiamo costruendo una buona rete di clienti all’estero, lavoriamo con diversi player importanti a livello internazionale». L’espansione interessa in particolare l’Europa, il Nord Africa, il Medio Oriente, il Sud Est asiatico e la Cina. Fomet sta anche consolidando la propria presenza in Sud America attraverso un nuovo sito produttivo in costruzione a Santa Fe, in Argentina, che verrà inaugurato nel 2020.
La famiglia Cappellari punta storicamente sulla qualità del prodotto e sulla cura del processo produttivo. «Negli anni siamo diventati la più grande industria di fertilizzanti naturali in Italia, abbiamo reso la metodologia naturale un processo industriale basato sull’umificazione aerobica in un ambiente coperto a temperature e umidità indotte. Così garantiamo un prodotto sicuro da impiegare per arricchire il terreno di coltivazione». Per arrivare ai risultati odierni però è stato necessario lavorare e investire sul fronte dell’innovazione e della tecnologia. «Siamo tra i pochi nel nostro settore – spiega Cappellari – ad avere sia un centro ricerche sia un laboratorio per l’analisi delle materie prime. Uno spazio creato su misura per testare i nuovi fertilizzanti. Abbiamo una serra completamente elettronica dove i nostri chimici progettano e sviluppano nuove soluzioni». Da qui nascono i fertilizzanti organici, organo-minerali, correttivi, liquidi e speciali venduti in tutto il mondo. Merito anche delle linee robotizzate di confezionamento che hanno consentito un incremento della capacità produttiva negli ultimi anni. «Il 2019? Confesso che ci preoccupa il rallentamento dell’economia italiana. Non ne vediamo ancora gli effetti in termini di vendite ma sul lungo periodo potrebbe indurre gli agricoltori a risparmiare», conclude Cappellari.