L’industria conciaria italiana è oggi una delle eccellenze a livello mondiale. L’azienda che si è maggiormente distinta nella particolare e delicata fase dell’asciugatura delle pelli è la Officine di Cartigliano SPA, nome che deriva dall’omonimo comune di Cartigliano sito in provincia di Vicenza. Nata nel 1961, l’azienda si occupa della progettazione e produzione di tecnologie altamente innovative nell’ambito dell’essiccazione delle pelli.
Questa expertise è stata applicata negli ultimi anni in un altro settore strategico, ovvero quello ambientale. Grazie al lavoro dei circa 120 dipendenti, l’azienda studia soluzioni che possano soddisfare gli utilizzatori finali, creare impianti personalizzati, progredire nella ricerca di tecnologie sempre più affidabili, dai bassi consumi e che rispettino l’ambiente. Anche per questo ha scelto di partecipare, come Fabbrica della Sostenibilità, alla Green Week: “Cartigliano crede fermamente nella ricerca industriale, nata al proprio interno. Poter condividere con gli “addetti ai lavori” le nostre innovazioni ci permette di progredire e di partecipare idee e opportunità per il futuro”, spiega dall’azienda l’ing. Alessandra Vangelista.
Gli investimenti in ricerca e sviluppo rappresentano il 5% del fatturato annuo e sono la nostra forza. Nel nostro R&D Department impieghiamo risorse ed energia, è il cuore pulsante dell’azienda”. “Questo approccio è indispensabile per poter esser sempre all’avanguardia, per poter creare soluzioni per i propri clienti e per innovare in modo costante”, sottolinea Vangelista. Uno dei settori in cui si sono investite le maggiori risorse è quello del trattamento e della valorizzazione dei fanghi derivanti da impianti di depurazione delle acque reflue industriali e civili e degli scarti di lavorazione. Grazie alle consolidate esperienze in essicazione, Cartigliano è in grado di evaporare l’acqua dal rifiuto e di ridurre la massa ed il volume dello stesso, abbassando così drasticamente i costi di gestione e di smaltimento. Non si tratta solo di un sistema in grado di ridurre i costi, ma anche e soprattutto di risolvere un problema ambientale legato al trasporto ed alla gestione dei rifiuti.
Gli stessi reflui, tramite tale processo essiccativo, possono essere valorizzati, riutilizzati e trasformati in un nuovo sotto prodotto. “Il nostro sistema, riduce e stabilizza gli scarti e i fanghi da depurazione, così da poterli gestire in maniera più economica ed compatibile con l’ambiente. Non solo: siamo in grado di valorizzare energeticamente lo scarto precedentemente essiccato”.
E’ proprio nella valorizzazione energetica che Cartigliano sta proseguendo con la ricerca. Il progetto è denominato “Dissociazione Molecolare”, a valle del processo essiccativo. L’impianto di essiccazione fanghi, unito all’unità di Dissociazione Molecolare, è in grado di ridurre in maniera significativa l’impatto sull’ambiente, auto generando al contempo l’energia necessaria al suo sostentamento. Si tratta di una vera e propria rivoluzione nell’ambito del trattamento dei rifiuti che potrebbe riscrivere il vademecum nella gestione di questo enorme problema.
Cartigliano si sta adoperando in tal senso: l’obiettivo è fornire una soluzione definitiva. La tecnologia gode dell’approvazione degli organi preposti, è frutto di un costante impegno che tiene conto dell’ambiente che ci circonda e, soprattutto, prescinde da ogni appartenenza politica. Insomma, una soluzione che si può vedere ed applicare, senza pregiudizio alcuno.