L’economia italiana continua a essere un osservato speciale in Europa. Per le allarmanti previsioni di crescita (ultima tra i Ventotto, con una stima per il 2019 ferma allo 0,2% del Pil) e soprattutto per il livello del debito che resta oltre quota 130% (il secondo più alto). «Alti livelli di debito – hanno scritto ieri i ministri nelle conclusioni dell’Ecofin – possono danneggiare la crescita e ridurre l’abilità delle finanze pubbliche di fornire stabilità anti-ciclica in caso di rallentamento». Ma non solo: gli altri governi temono «effetti negativi di contagio sulla stabilità finanziaria degli Stati membri, soprattutto quelli dell’euro».
Il testo approvato dai Ventotto non contiene riferimenti espliciti all’Italia, ma è basato su un report della Commissione europea che invece fa i nomi e i cognomi dei Paesi con problemi di sostenibilità di bilancio. Per l’Italia sono «alti nel medio periodo« e anche nel lungo periodo, principalmente a causa delle «vulnerabilità legate all’alto debito». Per questo l’Ecofin sottolinea la necessità di una «appropriata combinazione di politiche che si concentrano su finanze pubbliche solide». Secondo il rapporto dell’esecutivo Ue l’Italia è il Paese che rischia di subire i contraccolpi più pesanti in caso di uno shock di liquidità sugli stock di debito, che aumenterebbe fino a 11 punti percentuali.
«Serve prudenza», avverte la Commissione. Il giudizio sui conti pubblici è però rimandato alla primavera, quando arriveranno i dati a consuntivo del 2018. Anno nel quale l’Italia non ha rispettato i target fissati dai parametri Ue. Nel breve periodo, ossia con un orizzonte temporale di un anno, ci sono «vulnerabilità», anche se non vengono registrati dei veri e propri «rischi significativi». In una condizione simile all’Italia si trovano anche Ungheria, Spagna e Francia, economie che «meritano un’attenzione particolare in un contesto in cui i sentimenti del mercato finanziario possono cambiare rapidamente». L’Italia è maggiormente esposta proprio a causa dell’elevato debito. Nel breve periodo, l’unico Paese che presenta rischi «elevati» di stabilità finanziaria è Cipro.
A medio termine ci sono altri sei Paesi che presentano rischi elevati: Belgio, Spagna, Francia, Ungheria, Portogallo e Regno Unito. Mentre nel lungo termine l’Ue vede per l’Italia vulnerabilità «legate all’elevato onore del debito che sta ancora aumentando o non riducendosi in modo sufficiente». Tra i sei Paesi con alto rischio di sostenibilità a lungo periodo, l’Italia e la Spagna sono le uniche ad aver subìto un deterioramento brusco, passando da “basso” ad “alto” rischio nel giro di un anno.
«È molto importante per l’Italia rispondere in modo appropriato per respingere i rischi», dice Peter Kazimir, ministro slovacco. Che si è lasciato scappare una battuta velenosa: «Da vero cattolico credo ai miracoli e per questo sono calmo. Anche quando si tratta di Italia e della sua capacità di rispettare i target di bilancio».