La seconda giornata di offerta del Btp Italia registra quanto sia tiepido l’interesse del mercato per i titoli del debito pubblico italiano. Ieri sono stati raccolti 241,3 milioni di euro, il bilancio delle prime due giornate riservate ai risparmiatori evidenzia che il Tesoro ha finora piazzato ordini per 722 milioni di euro. Un dato distante dal risultato delle 13 precedenti emissioni dei Buoni del Tesoro poliennali: nei primi due giorni del collocamento da sei anni a questa parte è sempre stata superata quota 1 miliardo, tranne una volta nel 2012. Oggi è prevista un’ulteriore seduta per il mercato retail, seguita domani dalla giornata riservata agli investitori istituzionali. Appare difficile centrare la raccolta stimata dal Tesoro, compresa tra 7 e 9 miliardi. A frenare il buon esito del collocamento concorrono sia la scadenza di oggi a Bruxelles, dove la Commissione si pronuncerà sulla legge di Bilancio del governo italiano, sia la volatilità dei mercati che spinge in alto il differenziale tra Btp e Bund tedeschi. Ieri lo spread ha toccato il picco di 336 punti(valore che non si registrava da aprile 2013), chiudendo poi la seduta a quota 326. Il rendimento dei titoli decennali si è attestato al 3,63%. A interrogarsi sullo spread a livelli preoccupanti è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, sentenziando: «Spread a 326? Speriamo che si vieti finalmente la vendita allo scoperto anche in Italia».
Ma l’elenco delle critiche alle mosse dell’esecutivo continua ad allungarsi e in parallelo crescono gli appelli per modificare la legge di Bilancio. La giunta di Assonime, presieduta da Innocenzo Cipolletta, ieri «ha espresso forte preoccupazione per il rischio che la manovra possa generare una recessione e creare tensioni nell’Eurozona». Da Bruxelles la responsabile della supervisione bancaria della Bce, Daniele Nouy, ha scandito un sinistro «incrociamo le dita», riferendosi ai rischi per le banche in caso di contagio nell’Eurozona per l’effetto sui mercati delle scelte del governo italiano. Secca la dichiarazione di Andrea Enria, presidente Eba,«quello che posso dire è che l’aumento degli spread ha un impatto sul settore bancario non solo sul capitale ma anche sui costi di finanziamento». Non a caso, l’Abi segnala che a ottobre il tasso dei prestiti e dei mutui è cresciuto rispetto a settembre (dall’1,8 all’1,87%) per effetto dello spread.
L’esecutivo però non intende correggere i saldi della legge di Bilancio, da dettagliare c’è solo il calendario delle votazioni degli oltre 720 emendamenti. Tra gli ultimi presentati quello targato M5S per l’aumento dei canoni sulle attività di perforazione ed estrazione delle compagnie petrolifere. La misura vale 441 milioni di nuovo gettito. Sul versante del decreto fiscale procedono i lavori in commissione al Senato, dove sono in votazione gli emendamenti al provvedimento collegato alla manovra. L’obiettivo è votare il decreto entro martedì prossimo.