Stop al credito d’imposta per la formazione 4.0. Stop al superammortamento. Riduzione dell’iperammortamento 4.0 all’aumentare dell’investimento. Alla fine le misure a sostegno della digitalizzazione sono rimodulate — e in alcuni casi tagliate — dalla legge di Bilancio. Le imprese rilanciano. Chiedono al Parlamento di reintrodurre ciò che il governo ha tolto. Ma con toni diversi. Più accorati quelli di Confindustria. Sensibili ma moderati quelli di Confcommercio. Mentre le piccole imprese di Confimi, organizzazione della piccola industria del Nord in sintonia con la Lega, non sono preoccupate. Osserva il presidente dell’organizzazione, Paolo Agnelli: «Il superammortamento non c’è più ma viene introdotta la mini-Ires (al 15% sugli utili reinvestiti, ndr). A noi questo pacchetto pare equilibrato».
Su un punto tutti sono d’accordo: la rimodulazione dell’iperammortamento a vantaggio delle piccole imprese ci può stare. «Il problema è che le risorse totali destinate a incentivare chi punta sul digitale sono diminuite. È vero, la mini-Ires dovrebbe sostenere gli investimenti. Il superammortamento però aveva meccanismi più semplici», valuta Il vicepresidente di Confindustria Giulio Pedrollo. «Quello che davvero non riusciamo a capire è l’abolizione del credito d’imposta per la formazione 4.0 – aggiunge Pedrollo -. E non si dica che l’incentivo non era sfruttato, i decreti attuativi sono arrivati tardi».
Il piano di incentivi 4.0 voluto dal centrosinistra prevedeva una cabina di regia. Mai convocata dal nuovo governo. Intanto Confindustria ha creato 20 Digital innovation hub per supportare le imprese. Ma senza la cabina di regia rischiano di restare isole senza un raccordo. Come i nove competence center delle università. «La produttività aumenta se si investe su macchine e lavoro. Tagliare risorse su entrambi riduce la competitività», dice Marco Taisch del Politecnico di Milano.
Ucimu, associazione che rappresenta i produttori di macchine utensili, mette in conto un taglio del fatturato nel 2019. Anche Confcommercio non approva l’eliminazione del superammortamento. «In compenso ci sembra positiva l’introduzione del voucher per la consulenza professionale per il digitale fino a 40 mila euro”, dice il responsabile fiscale, Vincenzo De Luca. Il Ministero dello Sviluppo economico al momento non commenta. Si esprime invece Patrizio Bianchi, Pd, esperto di politiche industriali e assessore a Ricerca e lavoro in Emilia Romagna: «Queste misure non hanno una linea strategica. Favoriscono una contrapposizione tra piccola e grande impresa. Niente di più sbagliato. Dobbiamo decidere invece se puntare su settori ad alta personalizzazione e valore aggiunto o su quelli a basso costo del lavoro».