Tutto si sarebbero aspettati, i ragazzi in platea, fuorché di sentir parlare— a proposito di imprese e buona finanza, tema dell’incontro condotto dalla giornalista del Corriere Paola Pica — di Supermario Bros. Sì, proprio quello, il videogioco a piattaforme a cui Carlo Pesenti si è rifatto, catalizzando in modo istantaneo l’attenzione della gioventù smanettona, per spiegare come operi, nel mondo della finanza, Italmobiliare, la holding di partecipazioni di famiglia («creata con un’apertura visionaria verso il mondo»), di cui è presidente.
«L’Italia si presenta come un’opportunità straordinaria — premette — e questo grazie a una infinità di industrie medio piccole che, uscite dalla crisi, si pongono sul mercato con una grande competitività. A loro ci proponiamo come partner sia d’investimento che industriale, seguendo proprio la logica del videogioco». Un livello dopo l’altro.
«Fino ad un certo livello — spiega — si possono apportare risorse finanziarie, in quello successivo invece si rende necessario mettere a disposizione sistemi, strutture di governance, risorse umane. Quando poi si passa ad un terzo livello si può pensare ad andare in Borsa e ad effettuare investimenti mirati».
Il risultato? «L’azienda ritrova quella redditività che ha magari ha perso negli ultimi anni, continuando ad eccellere in produttività». È questo, infatti, il caso di Tecnica Group, il noto brand di scarponi ed attrezzatura da sci, partecipata dal 2017 con una quota del 40% da Italmobiliare. «La buona finanza— evidenzia ancora Pesenti— è uno strumento fondamentale per mitigare i rischi aziendali e cogliere le opportunità presenti sul mercato. Buona finanza sottende, in questo senso, a buona azienda, e l’Italia, in questo senso, è attrattiva. È un paese manifatturiero — conclude il numero uno di Italmobiliare — che non ha eguali al mondo a cui guardano, con crescente interesse, fondi di investimento mondiali grandi e piccoli».
Ed è ancora ai giovani che si rivolge Massimo Tononi, curriculum pazzesco, presidente di Cassa Depositi e Prestiti, la cassaforte dei risparmiatori italiani che gestisce 350 miliardi di euro l’anno raccolti attraverso i 13 mila sportelli delle Poste. «Bisogna che l’imprenditoria italiana possa evolversi, assumendo dimensioni più compatibili con la concorrenza internazionale. Solo con una filosofia d’impresa forte, potremo convincervi a rimanere qui. La buona finanza — ha rimarcato Tononi — deve essere sostenibile con obiettivi che includano anche il sociale».
*Corriere di Bergamo, 27 ottobre 2018