Ci sarebbero circa 1,5 miliardi di euro “utili” a risarcire i risparmiatori truffati delle sei banche (le due ex popolari venete e le quattro del centro Italia). Il tesoretto che, a quanto risulta, il M5S vorrebbe utilizzare per fare fronte ai risarcimenti è custodito al Mef ed alimentato dalle somme provenienti dai cosiddetti rapporti dormienti negli istituti di credito (non movimentati per 10 anni). La gestione dei questi fondi è appannaggio della Consap, che raccoglie le domande di rimborso da parte degli eventuali aventi diritto. Si tratta di una dotazione che si alimenta di oltre 100 milioni di euro l’anno. Il governo Conte sta lavorando per mettere a punto la norma che regola l’accesso ai rimborsi da parte dei risparmiatori truffati dagli istituti di credito.Da indiscrezioni pare vi sia un allargamento della platea dei soggetti coinvolti. Notizie che i risparmiatori veneti accolgono con grande soddisfazione.
«I provvedimenti, se confermati, dimostrano il coraggio dell’attuale governo, stanno migliorando la legge e hanno messo una cifra considerevole – spiega Patrizio Miatello, presidente di Ezzelino III da Onara -. Una vittoria dei risparmiatori, per i veneti si tratterebbe di quasi un miliardo in arrivo per rimettere in piedi l’economa della regione». Sul tavolo del governo si sta scrivendo la norma, cui lavorano i sottosegretari all’Economia Massimo Bitonci e Alessio Villarosa, che si deve incastrare con le altre leggi di natura finanziaria. Tra le ipotesi trapelate si valuta di affiancare l’Anac all’Arbitro Consob, opzione entrata e uscita più volte dalle ipotesi negli ultimi mesi. Nella somma devoluta al risparmiatore è riconosciuta la detrazione di quanto già percepito con il rimborso del 15% offerto dalle banche o il 30% previsto dal Milleproroghe. Dunque chi ha avuto già accesso a queste misure non perderà questa nuova opportunità. «L’aumento della dotazione è una notizia estremamente positiva – commenta l’avvocato Andrea Arman del coordinamento don Enrico Torta – non si chiama più Fondo di ristoro, ma Fondo di rimborso, anche questo un elemento interessante. Se si aggiunge che è stata aumentata la platea degli aventi diritto, rimborsati non solo le vittime del misselling, ma per tutti i risparmiatori: è una conquista, questo era un obiettivo della nostra battaglia».Il Comitato di don Torta chiede che si lavori ora per «snellire quanto più possibile le procedure per accedere al fondo, che non sia delegato agli arbitrati ma che si realizzino meccanismi più automatici possibili per accedere al rimborso». «La valutazione dell’iniziativa del governo è positiva, quasi incredibile il risultato ottenuto, ma non siamo ancora al capolinea, bisogna lottare ancora – conclude l’avvocato Arman -. Ci fossero stati atteggiamenti diversi da parte delle altre associazioni saremmo arrivati prima». «Siamo abbastanza soddisfatti, ora attendiamo l’approvazione del Def, che traccia la mappa della futura finanziaria – commenta l’avv. Fulvio Cavallari presidente Adusbef Veneto -. Siamo tutti in attesa per controllare se le voci che circolano in questi giorni siano veritiere. Rispetto alla precedente impostazione, pare cambi molto poco, se si esclude la dotazione economica e questo è un bene. Pare abbiano facilitato l’accesso – conclude – ma siamo ancora in attesa di vedere la carte».-