«Non credo che avremo un attacco speculativo».
Ministro Luigi Di Maio, i mercati a fine agosto prenderanno di mira l’Italia, come prevede il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giorgetti?
«Io non vedo il rischio concreto che questo governo sia attaccato, è più una speranza delle opposizioni. E se qualcuno vuole usare i mercati contro il governo, sappia che non siamo ricattabili. Non è l’estate del 2011 e a Palazzo Chigi non c’è Berlusconi, che rinunciò per le sue aziende».
Savona è andato da Draghi per tranquillizzare la Ue sulle politiche sovraniste?
«No, è andato perché è giusto che il ministro degli Affari europei interloquisca con la Bce. Le nostre idee mirano a stabilizzare la situazione economica italiana. I provvedimenti fondamentali del contratto li faremo col massimo rispetto degli equilibri di bilancio, ma anche chiedendo all’Europa di farci fare le riforme che ci permetteranno di abbattere il debito pubblico».
Sta invocando flessibilità per quelle che il premier Conte ha definito le «sfide cruciali di settembre»?
«Il decreto Dignità aumenterà la produttività delle aziende. La Flat tax e il reddito di cittadinanza ci permetteranno di aumentare la domanda interna».
Conte dice che se lei e Salvini volete durare dovete portare risultati. Ma dove troverete i soldi anche per condono fiscale e revisione della legge Fornero? Sforerete il tetto del 3% di deficit?
«Non ci sarà bisogno di sforarlo. Con Conte e Tria convinceremo la Ue a farci fare riforme che porteranno all’abbassamento del debito e all’aumento della domanda interna. Inoltre, come abbiamo già fatto, porteremo avanti una lotta senza quartiere a tutti gli sprechi e tagliandoli troveremo risorse da poter utilizzare».
E se ci saranno di nuovo tensioni con Tria, o fra lei e Salvini, toccherà al premier mediare?
«Salvini e io ci capiamo al volo e medieremo tra di noi. Non credo che Giuseppe dovrà essere impegnato su quel fronte, preferiamo che lavori molto di più alle mediazioni con l’Europa. Sono veramente contento della scelta che abbiamo fatto».
Per le opposizioni il governo non va oltre le Europee. Lei e Salvini volete tornare al voto per completare l’opa su Pd e Forza Italia?
«Con la Lega possiamo lavorare cinque anni in piena lealtà. Quanto alle Europee, i numeri dicono che la maggioranza formata da Ppe e Pse non esisterà più, finirà l’epoca dell’austerity e inizierà un nuovo settennato di bilancio espansivo».
Non è troppo ottimista?
«Non vedo uno scenario fosco, le nostre strutture democratiche e i nostri bilanci resteranno in piedi con nuovi input politici. Questo governo ha oltre il 60% di consensi, mentre l’establishment Ue sarà spazzato via da elezioni storiche».
Quando Conte sceglie la parola «dignità» come faro del governo, prova a frenare lo strapotere di Salvini?
«Penso che Conte stia incarnando al meglio lo spirito di questo governo, che tiene dentro M5S e Lega. Quando sentite parlare il premier di dignità sentite due forze politiche che stanno cercando di risolvere lo sfascio della sinistra, che ha distrutto i diritti sociali degli italiani. Ho ascoltato le dichiarazioni di voto degli esponenti della Lega sul decreto dignità e le avrei fatte uguali io».
Prossime mosse da ministro del Lavoro?
«Mi sto battendo per risolvere il problema degli imprenditori che se ne vanno all’estero e, come ha fatto la Bekaert, lasciano 318 famiglie in strada. Prima, se un’azienda delocalizzava, i lavoratori avevano la Cassa integrazione per 36 mesi, circa l’80% dello stipendio. Da quando il Jobs Act l’ha eliminata finiscono nel vortice dei centri per l’impiego a 50 o 60 anni. Finché non li riformeremo queste famiglie hanno bisogno di aiuto».
Ha in mente un nuovo provvedimento?
«Sì, viste le crisi che ci ha lasciato il precedente governo si impone un decreto legge per ricostituire la cassa integrazione per cessazione».
Tifa per la rottura del centrodestra alle Regionali?
«Non spero nello sfaldamento dell’alleanza, ma vedo che i rapporti tra sedicenti alleati sono a un punto critico».
Sul destino dell’Ilva si profila l’intesa?
«Quando ci saranno i presupposti per un accordo li metteremo sul tavolo e cercheremo un’intesa, ma ancora non ci siamo».
Conte nel video di buone vacanze ha «dimenticato» Tav e Tap. Troppo difficile trovare un accordo con Salvini sulle infrastrutture?
«La Tav come è scritto nel contratto va ridiscussa. Salvini e io abbiamo visioni differenti, ma troveremo la soluzione anche qui. Per il Tap, sarà il presidente del Consiglio a trovare un’intesa entro fine anno. Sono fiducioso».
Sui vaccini è battaglia. Vuole spazzare via le ombre dell’«obbligo flessibile»?
«C’è un disegno di legge che sarà approvato nei tempi parlamentari, quindi il nuovo anno scolastico inizierà in regime di decreto Lorenzin. La mamma che si vanta di aver falsificato l’autocertificazione sappia che rischia fino a due anni di galera. La legge va applicata, perché non si gioca con la salute».
Il M5S è diviso…
«Voglio mettere a tacere qualche idea malsana contro i vaccini. Da quando sono capo politico del Movimento non siamo mai stati contro, noi vogliamo che si facciano. Poi quel che noi non vediamo di buon occhio è legare l’obbligo alla frequenza scolastica, invece che introdurlo quando c’è il rischio di epidemie».
Condivide il no della ministra Trenta a Salvini sulla leva obbligatoria?
«Siamo d’accordo con Salvini che l’esercito deve essere formato da professionisti. Pur ritenendo che la leva obbligatoria sia stata un’esperienza formativa, credo sia stata una buona cosa superarla».
Pentito di aver scelto un ministero che la mette in ombra rispetto a Salvini?
«Ringrazio ogni giorno per quella scelta, che mi permette di stare vicino alle persone che soffrono. Da qui sto riuscendo a dimostrare che la musica è cambiata»