«Una vera e propria rivoluzione etica, imprenditoriale e sociale che sia in grado di valorizzare il grande patrimonio presente nel nostro Sud e in tutta la Penisola». La presidente di Enel, Patrizia Grieco, ha aperto così a Napoli l’ultima tappa del racconto del «Corriere della Sera» delle imprese eccellenti italiane, venerdì 15 giugno. «Ecco — afferma Grieco — questa è l’essenza della questione meridionale, che non è questione dei meridionali, ma questione nazionale. La crescita del Sud non è un fine, ma un mezzo per combattere disuguaglianze e povertà nel nostro Paese».
Tocca al vicedirettore del «Corriere», Daniele Manca, svelare i punti di forza di un territorio che ha «aziende in grado di confrontarsi con la Silicon Valley, risorse tecnologiche, un polo aerospaziale pari a quello di Varese. Che dimostrano che un altro Sud è possibile». Una spinta che ruota intorno a 37 campioni, selezionati fra cinquecento da «L’Economia», insieme con Italy Post. Un lavoro di scouting per portare alla luce piccole e medie imprese di rango. Il direttore del «Corriere del Mezzogiorno», Enzo d’Errico, ricorda che «il Mezzogiorno dopo il 4 marzo è tornato a essere un punto nevralgico del Paese, visto il risultato ottenuto da una forza politica come i 5 Stelle. Ma — sottolinea — non pari importanza sembra ricoprire all’interno del programma di governo. Occorre ribadire il ruolo di questa terra ricca di problemi e di potenzialità».
L’appuntamento si svolge nel complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore, dove Dolce & Gabbana hanno reso omaggio a Napoli con un evento la cui madrina è stata Sophia Loren assisa su un trono. Qui sul «trono» ci sono imprenditori di settori diversi che raccontano di tradizioni di famiglia, innovazione e di export. Grieco osserva come il mondo delle Pmi esprima «una grande capacità di trasformazione e resilienza» e molte di queste aziende siano proprio al Sud. «Dobbiamo tutti cooperare — dice — rafforzando i collegamenti tra scuola, imprese e istituzioni, e investendo sulla formazione permanente sul territorio».
Poi è la volta di Michele Cinaglia , presidente di Engeneering, e di alcuni tra i piccoli grandi campioni selezionati da L’Economia. Sfilano sul palco Antimo Caputo, re delle farine che esporta all’estero il 35% della produzione e si è imposto anche con prodotti senza glutine, e Sebastiano Caffo, ad dell’azienda che produce l’Amaro del Capo: «Il nome del prodotto è più noto di quello dell’azienda» dice, prima di annunciare una massiccia campagna per rilanciare un altro storico marchio da poco rilevato, Borsci San Marzano. Poi c’è Andrea Esposito amministratore unico di Lear, che produce per Boeing e Leonardo, e Salvatore Nave di Essemoda. Fra i campioni ci sono molte storie davvero significative, come quella di Rocco Pavese alla guida di Genetic che per la Luiss è la migliore Pmi della Campania.
*Corriere della Sera, 16 giugno 2018