Il primo turno delle Amministrative – che si è concluso domenica – conferma quello che era già emerso alle ultime consultazioni locali: il centrodestra è la coalizione spesso vincente, ma ormai la Lega ha reso gli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia quasi marginali.
Analizzando il voto nei 20 capoluoghi, il centrodestra va al ballottaggio in 11 Comuni, tra cui Ragusa dove però il candidato è un esponente della destra e di FdI. Nei restanti, 7 vedono in vantaggio il centrosinistra e una lista civica, quella di Scajola a Imperia.
Fra i capoluoghi, inoltre, 4 sono stati assegnati al centrodestra (Barletta, Treviso, Vicenza e Catania), e 2 al centrosinistra (Brescia e Trapani). Il quadro non cambia di molto nei Comuni superiori ai 15.000 abitanti: in media è la Lega a imporsi con il 15,3% dei voti, rispetto al 5,8% di Forza Italia.
Diversa, sempre nei Comuni non capoluogo, è la situazione per gli avversari, ovvero centrosinistra e Movimento 5 Stelle. Il centrosinistra ha tentato di attutire il colpo per la perdita di consensi rispetto alle Politiche del 4 marzo, sebbene perda un numero consistente di Comuni rispetto alle Amministrative precedenti. Il Movimento 5 Stelle, invece, non replica il boom di consensi ottenuto alle Politiche, cosa che peraltro non è mai riuscito a replicare in occasione di elezioni comunali o amministrative, eccezion fatta per quelle Comunali di Roma e Torino del 2016: infatti, nei Comuni superiori ai 15.000 abitanti si ferma intorno al 9,5 per cento, rimanendo spesso fuori dai ballottaggi.
Se si guarda ai risultati singoli, 34 dei 109 Comuni superiori hanno eletto il proprio sindaco già nella giornata di domenica. In particolare, 14 amministrazioni sono andate al centrodestra, 13 a una coalizione civica e 7 al centrosinistra. Nei restanti 75 Comuni si giocherà la partita decisiva al ballottaggio, quindi tra due settimane.
In questa nuova tornata, in 29 Comuni sarà il centrodestra a partire in vantaggio, mentre il centrosinistra sarà avanti in 20 comuni. Al Movimento 5 Stelle spetterà il vantaggio in sole 3 amministrazioni.
Il dato più indicativo sulla rinnovata supremazia del centrodestra è che la coalizione raggiunge il secondo turno in 57 occasioni contro le 40 del centrosinistra; amaro il risultato del M5S cui spettano solo 8 ballottaggi. In termini di voti, la coalizione di centrodestra si consacra come la più forte: ottiene infatti il 37,6% dei voti a livello nazionale nei 109 comuni, contro il 24,4% del centrosinistra e l’11% del Movimento 5 Stelle. Se si prendein considerazione l’area geografica, il risultato è ancora più netto. Al Nord, infatti, la coalizione di Salvini e alleati non ha rivali, conquistando il 43% dei voti. Il centrosinistra resiste solo nelle “zone rosse”, dove resta prima coalizione con il 32,8% dei voti. Tracciando, infine, una panoramica di questa prima tornata, e confrontando i numeri con quelli delle precedenti amministrative, l’alleanza Lega-FI-FdI riesce a vincere 10 Comuni in più al primo turno (14 contro 4).
Al contrario, il centrosinistra ne perde 11 (7 contro 18). Cala infine il numero dei comuni che vanno al ballottaggio: 75 contro gli 81 delle scorse Comunali. Per quanto riguarda il centrosinistra, alle scorse elezioni fu prima coalizione in 56 Comuni contro i 24 del centrodestra e il solo del Movimento; il risultato oggi si ribalta totalmente: è infatti il centrodestra a essere primo in 43 Comuni contro i 27 del centrosinistra. Il Movimento 5 Stelle, invece, vanta un primato in soli 3 Comuni. In vista dei ballottaggi, Salvini ha dichiarato che con i Cinque Stelle “non ci sarà nessun apparentamento ufficiale. Faremo appello ai cittadini nei Comuni in cui siamo al ballottaggio. Laddove siamo fuori, daremo indicazioni per il governo del cambiamento. Non daremo altre indicazioni”, rimandando, tra le righe, a un’alleanza fra le due forze politiche.