Sono stati tre giorni intensi e fortemente partecipati quelli che hanno caratterizzato la prima edizione del Make In Italy Festival –manifestazione promossa da CNA Vicenza, ItalyPost e Comune di Thiene – che si è conclusa questa mattina a Thiene.
Come ha avuto modo di sottolineare il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, intervenuto a conclusione dell’assemblea provinciale di Cna per presentare il suo libro Un Paese senza leader. Storie, protagonisti e retroscena di una classe politica in crisi, il Paese è in una fase di transizione e il mondo dell’impresa nel suo complesso è di fronte a sfide per le quali è necessario che scenda in campo una classe dirigente adeguata.
Ma è stato proprio dal mondo dell’impresa – e di chi, come Stefano Micelli, Giovanni Costa, Eleonora Di Maria e Marco Bettiol, la osserva da vicino – che sono arrivati gli spunti di maggior interesse. Alessandro Invernizzi di Lurisia, ha ben esplicitato che, per essere vincenti, le imprese oggi devono essere profondamente ancorate a valori che rispettino i consumatori e il loro habitat. Riccardo Agugiaro, il noto produttore di farine alimentari, ha spiegato come oggi qualità e brand sono gli unici strumenti per competere sul mercato. Giorgio Cattelan, di Cattelan Italia, ha invece sottolineato quanto e come sia importante la filiera che vede cooperare la sapienza manifatturiera artigianale dei suoi fornitori con le capacità di imprese come la sua di portare nel mondo i prodotti del lusso.
Una serie di testimonianza che hanno permesso a Raffaella Polato, inviata speciale del Corriere della Sera, di sottolineare come le imprese champion siano quelle che competono con le global companies proprio perché recuperano il massimo di competenze artigiane mixandole con le più avanzate tecnologie, personalizzando così i prodotti come solo gli italiani sanno fare.
I tre giorni del Make in Italy Festival hanno visto poi altri momenti di grande interesse sia negli incontri dedicati ai vecchi materiali che tornano di moda, come il legno o certi tessuti, nel discutere di 4.0 a misura di piccoli, di trasformazione digitale della pubblica amministrazione e delle imprese, di nuove tecniche di ristrutturazione degli immobili, di finanziamenti alle imprese e di consumo di suolo.
“Sono estremamente contenta dei risultati raggiunti da questa manifestazione, oltre che orgogliosa di un evento che ha portato così in alto il nome e il marchio CNA” – commenta la presidente di CNA Vicenza Cinzia Fabris – “Il successo dell’iniziativa l’ho potuto percepire fin dall’evento di apertura, dall’affetto e dalla partecipazione dei moltissimi che hanno invaso l’atrio del castello di Thiene. E il vero trionfo è arrivato con gli eventi di piazza, che hanno via via attirato l’attenzione di molti cittadini, interessati alle tematiche o alle testimonianze delle personalità che siamo riusciti a coinvolgere. Il Make in Italy si chiude lasciandoci la consapevolezza di vivere in un Paese che ha voglia di storie di buona impresa, che ha imprenditori tenaci e giovani curiosi, e che può guardare al futuro del lavoro con coraggio e ottimismo. E ai tanti che già adesso ci chiedono a quando la prossima volta, dico già che noi siamo e saremo sempre qui, pronti ad accogliere ogni nuova sfida”.
Anche il sindaco di Thiene Gianni Casarotto sottolinea che “il Make in Italy Festival ha dato lustro alla città di Thiene, e siamo molto grati a CNA Vicenza che ha scelto di collocarlo proprio qui. Abbiamo vissuto intensamente questi tre giorni, nella certezza che il successo non è dato tanto dai numeri registrati oggi dai singoli eventi, ma dall’onda lunga che questa manifestazione saprà raccogliere negli anni a venire, sperando di poter contribuire a renderla un appuntamento tradizionale. Grazie quindi a nome di Thiene e di tutto l’Alto Vicentino, per aver scelto di portare così in alto la laboriosità e l’eccellenza che hanno sempre contraddistinto questo territorio.
Il curatore del Festival Antonio Maconi si è dichiarato molto soddifatto per l’andamento di questa prima edizione: “Make in Italy è stato un primo passo per portare nei luoghi dove le piccole e medie imprese sviluppano il massimo delle loro potenzialità elementi di riflessione utili alle imprese artigiane di questi territori per capire come trasformare i processi di digitalizzazione in una grande opportunità”.