Internazionalizzazione del business e ammodernamento degli impianti produttivi in un’ottica 4.0. Sono le due leve attraverso cui Morocolor, l’azienda di Padova specializzata nella produzione di colori e prodotti per uso didattico e artistico (acquerelli, tempere e pastelli), vuole crescere anche nei prossimi anni.
La società che fa capo alla famiglia Moro e che ha raccolto l’eredità di Cmp, l’azienda fondata da Camillo Moro nel 1933, ha chiuso il 2017 con un fatturato di circa 21,5 milioni di euro, in aumento del 6% rispetto al 2016. «Nel 2018 l’obiettivo è ottenere un altro risultato positivo, con un incremento dei ricavi compreso tra il 5 e l’8%. A oggi l’andamento del business conferma le nostre stime, anche se bisognerà capire quale sarà l’impatto sul mercato della difficile situazione politica del Paese», spiega Marco Moro, presidente di Morocolor. L’utile prima delle imposte è stato pari a quasi 1,7 milioni, in lieve calo rispetto allo scorso anno. «La marginalità è sempre buona ma i tanti investimenti che abbiamo avviato dal 2016 per dotarci di nuovi spazi e per l’ammodernamento dei macchinari hanno logicamente avuto un impatto sul risultato – aggiunge Moro –. Proseguiremo anche nei prossimi anni, in una logica di digitalizzazione e automazione degli impianti, anche grazie agli incentivi previsti dal piano Industria 4.0».
Nel 2005 l’azienda, che sino ad allora aveva prodotto sempre per conto terzi o a marchio Cpm, ha portato sul mercato le prime linee con il brand Moro, rilanciate poi nel 2014 con una nuova grafica, nuovi pack e una riorganizzazione della rete distributiva sia in Italia sia a livello internazionale. «Quest’area di attività vale ormai il 35% del nostro giro d’affari e, soprattutto, ha permesso all’azienda di rafforzare la sua immagine».
Morocolor esporta oggi i suoi prodotti in più di 80 paesi. «L’Europa è il nostro mercato più importante, la Germania in particolare. Siamo presenti in Medio Oriente e Asia, dove contiamo di crescere ancora anche attraverso possibili sinergie con aziende locali, mentre di recente abbiamo iniziato a presidiare anche gli Stati Uniti, un mercato difficile per la sua vastità». Tipica azienda familiare italiana, Morocolor non esclude in futuro la possibilità di un ingresso di un partner terzo nel capitale della società, con una quota di minoranza. «È un’eventualità che sino ad oggi non abbiamo preso in considerazione ma che presto forse potrebbe diventare d’attualità, per rafforzare ancor di più il nostro percorso di sviluppo».
*L’Economia, 4 giugno 2018