Edizione si è aggiudicata Cellnex e compie un passaggio chiave nel processo di ulteriore ampliamento del raggio d’azione. «La volontà di acquisire la partecipazione persegue, sia per dimensioni che per presenza geografica, gli obiettivi di diversificazione di portafoglio di Edizione, e rappresenta un investimento strategico di lungo termine, con importanti prospettive di crescita, possibili anche grazie alla qualità dell’attuale top management e alla visione strategica del ceo, Tobias Martínez», ha spiegato ieri sera la società.
Lo ha fatto dopo che Atlantia, nella tarda serata, ha comunicato di non aver ricevuto offerte migliorative per il 29,9% del gruppo delle torri oltre a quella messa sul tavolo dalla holding di Ponzano Veneto. La finanziaria della famiglia Benetton, una volta conclusa l’offerta su Abertis, potrà dunque rilevare l’asset dal gruppo iberico. Asset che, come ha precisato Edizione, «grazie a una strategia di consolidamento nel settore delle torri di trasmissione avviata nel 2015, è oggi un operatore indipendente leader in Europa con una capitalizzazione di oltre 5 miliardi di euro».
Quanto alla procedura per chiudere il dossier, toccherà ad Hochtief, in particolare, fare il tutto il necessario per il buon esito dell’operazione. Le condizioni per il trasferimento sono già state stabilite. In particolare, è stato fissato, come da accordi precedenti, un prezzo per azione di 21,5 euro che è pari a un corrispettivo totale di 1,489 miliardi. Cifra di cui si farà carico, per il momento, interamente Edizione ma che in prospettiva (si veda altro articolo in pagina) potrebbe essere spartita con altri investitori.
D’altra parte, la stessa Atlantia si è riservata il diritto di co-investire in Cellnex, acquistando fino al 20% della partecipazione (pari, in trasparenza, al 6% circa del capitale della società delle torri) entro i due anni successivi all’esecuzione della compravendita. E potrebbe non essere la sola. La stampa spagnola ieri riferiva che Criteria Caixa, già azionista forte di Abertis e prossima a consegnare il proprio 21,5% all’Opa, potrebbe aumentare dal 5% al 15% la quota in Cellnex, proprio per essere al fianco dei Benetton in questo nuovo progetto industriale.
Per tornare ai termini dell’accordo, la proposta dei Benetton prevede anche un meccanismo di «earn out nei 12 mesi successivi al trasferimento» nel caso in cui i valori siano particolarmente distanti da quelli a cui è stata conclusa l’operazione. Atlantia, peraltro, si è garantita «un “diritto di prima offerta” e un “diritto di prelazione” per l’ipotesi in cui Edizione intenda cedere – direttamente o indirettamente – in tutto o in parte, la partecipazione entro i sette anni successivi all’esecuzione della compravendita».
Infine, alla luce dei soggetti in causa, la manovra ha dovuto incassare il parere favorevole «da parte del comitato degli amministratori indipendenti per le operazioni con parti correlate».