Continua la crescita dei fatturati delle aziende italiane del settore vitivinicolo,con le etichette venete al vertice nazionale per performance economica. Nel 2017 le vendite delle cantine italiane sono cresciute del 6,5% rispetto all’anno precedente, mentre l’export segna 7,7%. La conferma è arrivata ieri dalla diffusione dei dati dall’indagine sul settore presentata dall’area studi di Mediobanca. Dal 2015 l’Italia è tornata a essere il maggiore produttore mondiale di vino, spodestando la Francia che l’aveva brevemente scavalcata e da allora la crescita del settore continua a ritmi convincenti. Ai vertici per fatturato in Italia troviamo alcuni gruppi veneti. Nel 2017 al primo posto c’è il gruppo Cantine Riunite-GIV (594 milioni, +5,1% sul 2016), Caviro (315 milioni, +3,9%) e Antinori (221, +0,4%). Seguono Zonin, +4,2% portandosi a 201 milioni, e la Fratelli Martini a quota 194 milioni in forte crescita (+13,3%). Sette società hanno realizzato nel 2017 (anno difficile per le rese che potrà pesare però sui conti dei prossimi bilanci) un aumento dei ricavi superiore al 10%: La Marca (+30%), Farnese (+28%), Ruffino (+15%), Enoitalia (+14%), Contri (+14%), Fratelli Martini e Mezzacorona (+13%). La classifica dei produttori in base alla forza dei loro bilanci, basata su un indicatore di sintesi delle performance economiche e patrimoniali del 2016, parla veneto.
Tra le prime dieci società ben sei produttori sono della regione: i trevigiani Villa Sandi, Mionetto, Vinicola Serena, la veneziana Botter con i migliori punteggi, seguite dalla veronese Masi e la veneziana Santa Margherita. Al boom del fatturato ha contribuito in maniera determinante il forte aumento del commercio verso l’Asia (+21,1%) dove si realizza però solo il 4,2% dell’export. Cresce anche il Sud America (+20,1%), pur rappresentando appena l’1,4% del fatturato estero delle vinicole italiane. I Paesi Ue rappresentano infatti il principale mercato di sbocco e concentrano il 53,4% dell’export, con una crescita dell’8,6% rispetto al 2016. Africa, Medio Oriente e Paesi Europei non Ue hanno rappresentato il 9,1% del totale (crescita del 5,8%) e il Nord America è cresciuto del 5,7% per una quota pari al 31,9%. Molto positivo anche l’andamento delle vendite domestiche, che sono cresciute del 5,2% rispetto all’anno precedente. Continuano a crescere in maniera consistente anche negli investimenti (+26,7%) e c’è ottimismo sulle aspettative di vendita per il 2018. Mediobanca sottolinea come le punte di diamante del settore si confermano le aziende venete e toscane. Per quanto riguarda il 2018, il 17,4% delle imprese oggetto dell’indagine si attende un aumento del fatturato superiore al 10% mentre il 22,1% vede aumenti del giro d’affari compreso fra il 5 e il 10% e un ulteriore 53,5% fa conto sua una crescita tra lo 0 e il 5%. Solo il 7% vede il rischio di una riduzione dei ricavi, una percentuale in deciso calo rispetto al 9,7% di un anno fa.