Per i sindacati (e i lavoratori) lo spauracchio è uno solo: lo spacchettamento di Valtur. Con il concordato preventivo e la possibile liquidazione della società resterebbe una scatola vuota, dentro la quale non sarebbe conferito neanche un villaggio viste le pendenze con i proprietari delle strutture. Visti i tre resort, Marina di Ostuni, Marilleva e Pila, conferiti a gennaio dal fondo Investindustrial di Andrea Bonomi a Cdp, oltre al Tanka di Villasimius tornato all’Enpam, attraverso un fondo gestito dalla sgr Antirion. Ciò renderebbe Valtur priva di appeal anche per un investitore interessato a subentrare. Al momento però non pare ancora palesarsi nessuno. Il ministero dello Sviluppo, chiamato nel tentativo di trovare una soluzione, sta cercando di evitare la procedura di licenziamento collettivo.