Dopo i proclami, la mediazione. Da un paio di settimane, in vista del via libera della Cnmv all’Opas Acs-Hochtief, Atlantia e il gruppo guidato da Florentino Perez hanno avviato una trattativa per evitare una dispendiosa guerra di rilanci su Abertis. Lo hanno confermato le stesse aziende a valle delle indiscrezioni riportate dalla stampa iberica precisando che al momento non esiste «alcun accordo». Si tratterebbe, in sostanza, di contatti preliminari che, a tendere, punterebbero a una spartizione degli asset oggi sotto il controllo del gruppo autostradale iberico. Riguardo le modalità, queste sono coperte dal più stretto riserbo. Sul mercato, tuttavia, si ipotizza che solo uno dei due contendenti proceda con l’Opas mentre l’altro subentrerebbe in un secondo tempo rilevando alcuni dei business chiave.
Definire a chi spetta cosa si starebbe però rivelando un’impresa non semplice. Ecco perché starebbe prendendo piede anche un’altra ipotesi, ossia quella di procedere congiuntamente all’offerta attraverso un veicolo precostituito. Una newco che assumerebbe il controllo di Abertis e che poi verrebbe gestita assieme da Acs e Atlantia. La holding italiana, dunque, sarebbe il partner di Perez, quello che il patron del Real Madrid ha cercato per lungo tempo ma che non ha mai trovato. L’idea, sulla carta, appare suggestiva ma è altrettanto chiaro che l’orizzonte operativo del veicolo non potrebbe essere eterno. Ecco perché la definizione degli eventuali patti, comprese le possibile finestre di uscita con relativa divisione dei beni, sono un elemento cruciale. Rispetto alle controllate, sul fronte del business autostradale Francia e Sud America rappresentano certamente il fiore all’occhiello del portafoglio Abertis.
Il Sud America, in particolare, è rappresentato da Cile e Brasile e ciascuno contribuisce per il 12% al margine operativo lordo di gruppo, con un tasso di crescita in termini di traffico che nel 2017 è stato rispettivamente del 4% e del 3,2%. L’area, peraltro, è di sicuro interesse per Atlantia. Oggi Autostrade ha più di 1.500 chilometri di vie a pedaggio in Brasile e 313 chilometri in Cile. Sul piano industriale dunque la complementarietà degli asset sarebbe perfetta.
Così come è rilevante anche la Francia, dove Abertis opera con Sanef, gruppo transalpino che gestisce più di 2mila chilometri e equivale, nel suo complesso, al 33% del margine operativo lordo dell’intera Abertis: il 2% in più della stessa Spagna e quasi tre volte rispetto al Brasile. D’altra parte la sola Sanef controlla 1.760 chilometri di autostrade nel Nord-Ovest della Francia, ossia più o meno il 22% delle vie a pedaggio di tutto il paese. Guarda caso, tra l’altro, la compagnia gestisce anche l’A26, l’autostrada che porta a Calais. Proprio lì dove parte l’Eurotunnel, di cui Atlantia ha appena rilevato il 15,5%. Insomma, la Francia potrebbe essere una preda difficilmente sacrificabile.
Quanto a Cellnex, la società delle torri di cui Abertis ha il 35%, ogni valutazione è aperta. Detto ciò allo stato attuale Atlantia offre 16,5 euro per ciascun titolo del gruppo autostradale spagnolo, proponendo in alternativa anche nuove azioni in ragione di 0,697 titoli speciali Atlantia per ogni titolo Abertis portato in adesione. A ottobre Acs ha messo sul piatto tramite la controllata tedesca Hochtief 18,36 euro in contanti o 0,1254 titoli Hochtief di nuova emissione, fino a un massimo di 193,5 milioni di azioni, con il vincolo di almeno il 20% del capitale dato in concambio perché la proposta sia efficace. Da giorni ormai sul mercato c’era attesa per l’approvazione dell’offerta di Hochtief da parte della Cnmv, la Consob spagnola che tuttavia non ha ancora apposto il proprio sigillo. Via libera che darebbe il via, nel caso alle Opas e quindi alla potenziale guerra di rilanci. Ecco perché la novità di un possibile accordo di spartizione di Abertis ha spinto al ribasso le quotazioni del gruppo spagnolo che scontava possibili aggiustamenti di prezzo fino a 20 euro a titolo. Comprensibile quindi che abbia chiuso in discesa del 3,97%. Diversamente, Atlantia è salita del 5,05% a 27,05 euro mentre Acs ha fatto un balzo del 7,75% a Madrid, e Hochtief dell’8,2% a Francoforte.