Via libera incondizionato dall’Antitrust europeo e, a poche ore di distanza, dalla Federal Trade Commission americana, al matrimonio da 48 miliardi di euro tra Luxottica ed Essilor che darà vita al numero uno mondiale dell’occhialeria, leader nelle montature da vista e da sole, con marchi di proprietà tra cui Ray-Ban, Oakley, Persol, oltre a 15 brand in licenza, da Armani a Chanel (il gruppo italiano), e nel settore delle lenti oftalmiche (l’azienda francese). Se il compito del regolatore è garantire che le concentrazioni non producano aumenti di prezzi o riduzioni delle possibilità di scelta, nella fusione in questione, il rischio riguardava gli ottici e i consumatori dell’Ue. «Nel quadro di un test di mercato a livello europeo, quasi 4 mila ottici hanno risposto affermando che Essilor e Luxottica non avrebbero acquisito potere di mercato a danno della concorrenza. Poiché il risultato del test ha dissipato le nostre perplessità iniziali, possiamo dare la nostra approvazione incondizionata alla concentrazione», ha spiegato Margrethe Vestager, commissaria Ue per la Concorrenza. E ha perciò chiuso l’indagine avviata dopo l’annuncio dell’operazione nel gennaio 2017.
La decisione è arrivata nel giorno dei risultati di Essilor, che l’anno scorso ha registrato ricavi pari a 7,49 miliardi (+5,3%) e utile netto a 789 milioni, in calo del 3% per effetto di oneri straordinari in parte legati al progetto di fusione (su basi «adjusted» il risultato è in progresso del 2,5%), mentre aumenta leggermente il dividendo a 1,53 euro. Una politica che piacerà a Leonardo Del Vecchio, fondatore e presidente di Luxottica: con la sua Delfin sarà primo azionista con il 31% e la possibilità di salire fino al 38%.
I due gruppi adesso puntano al completamento della fusione entro giugno, «una volta ottenute tutte le necessarie approvazioni». Oltre a Ue e Usa, finora l’operazione è stata approvata da altri 13 Paesi, mentre manca ancora il via libera dalla Cina. Ma le Borse hanno già festeggiato: il gruppo di Agordo ha messo a segno un rialzo del 5,47% a Piazza Affari, mentre Essilor ha chiuso in salita del 4,87% a 113,10 euro Parigi.