Niente fallimento e anzi una nuova opportunità di salvataggio. Così ha deciso il tribunale di Verona allontanando la più dura delle eventualità per Melegatti. Perché questo era il reale pericolo che pendeva sulla testa della storica azienda dolciaria. I giudici del collegio presieduto da Silvia Rizzuto, invece, con il provvedimento pubblicato ieri, hanno depotenziato l’ipotesi fallimentare, decidendo che Melegatti può rimanere all’interno del percorso di concordato preventivo avviato a inizio novembre.
La decisione non era scontata e il decreto dei giudici ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai lavoratori, all’azienda e ad Hausbrandt, l’azienda trevigiana che è impegnata nell’acquisizione di Melegatti. Tuttavia, questo non significa che tutto sia già concluso: i giudici con la loro pronuncia hanno chiarito che ci sono i margini per continuare a lavorare al salvataggio della storica azienda. Questo perché hanno stabilito che è stato sanato il gap informativo da parte dell’azienda nei loro confronti e che ora va presentato il piano di ristrutturazione del debito.
E qui si apre un altro capitolo. La data entro la quale va formalizzato il piano è mercoledì 7 marzo, cioè fra meno di una settimana. Un termine molto stretto anche per i professionisti cui si sta affidando Hausbradt, la società guidata da Fabrizio Zanetti: l’ipotesi più concreta, quindi, è che l’azienda chieda una proroga ai giudici. L’estensione massima dei termini che è possibile richiedere è di 60 giorni, ma l’intenzione sembra essere quella di chiedere un mese in più.
Ad inizio aprile, quindi, Melegatti potrebbe presentare il proprio piano di ristrutturazione del debito. Questo sarebbe il primo passo concreto per il salvataggio dell’azienda dolciaria e Hausbrandt ne sarebbe protagonista. Il patron Zanetti, infatti ieri, ha confermato tutto il proprio impegno nell’operazione: «Siamo molto contenti di quanto deciso dai giudici – ha detto il presidente Zanetti – dato che Hausbrandt ha già pronta la propria struttura finanziaria per poter procedere all’acquisizione di Melegatti e conferma il proprio interesse nel portare avanti l’operazione. Siamo convinti di andare avanti: pronti a investire 15 milioni di euro». Dal punto di vista tecnico, una volta strutturato il piano e trovato l’accordo con i creditori, Hausbrandt dovrebbe procedere all’acquisizione di Melegatti prima attraverso l’affitto del ramo d’azienda cui farebbe seguito un aumento di capitale. «Al di là dei tecnicismi – ha chiarito Zanetti – ciò che è importante è che l’azienda torni in attività e i dipendenti a lavorare». Per adesso, infatti, tutte le maestranze sono in cassa integrazione a zero ore; la cassa prudenzialmente è stata chiesta fino al 30 aprile, ma la speranza è che si possa tornare prima in azienda. Le organizzazioni sindacali, dopo mesi di battaglie e speranze, attendono di conoscere gli sviluppi concreti della vicenda. In una nota precisano: «Quello che è certo è che nuovamente il tribunale ha offerto a Melegatti un’occasione importante, da non perdere. Questa opportunità, e il tempo concesso, dovranno essere investiti per risolvere i problemi dell’attuale gestione e per individuare il nuovo acquirente tra coloro che ne hanno manifestato o manifesteranno la volontà. Intanto i lavoratori restano in cassa integrazione, con l’auspicio di riprendere la loro attività lavorativa quanto prima». Le prossime settimane, quindi, torneranno ad essere decisive per il futuro di Melegatti. «È stato scongiurato il fallimento – commentano i rappresentanti sindacali – ora si lavori per chiudere in modo dignitoso la vicenda, nell’interesse di tutte le parti coinvolte».