Le Generali hanno approvato le strategie sul cambiamento climatico: la compagnia disinvestirà 2 miliardi dalle società legate al settore del carbone e investirà entro il 2020 3,5 miliardi in settori «green». Lo ha deciso il consiglio in linea con i principi del Global compact e delle iniziative nell’ambito di Cop21. «La tutela dell’ambiente e l’adozione di azioni per fronteggiare il cambiamento climatico», ha dichiarato il group ceo del Leone, Philippe Donnet, «rappresentano temi centrali per Generali», che rafforzano così il ruolo di «impresa responsabile».
In particolare per quanto riguarda i settori “green”, le Generali si impegnano ad aumentare gli investimenti di 3,5 miliardi principalmente attraverso green bond e infrastrutture sostenibili. Rispetto al posizionamento sulle attività carbonifere, il Leone non effettuerà nuovi investimenti in società legate al settore e, con riferimento all’attuale esposizione pari a circa 2 miliardi, dismetterà l’equity e gradualmente i bond, portandoli a scadenza o valutando la possibilità di venderli prima. Il gruppo, viene precisato in una nota, «applicherà eccezioni solo nei Paesi dove la produzione di energia è ancora dipendente, senza alternative significative nel medio periodo, dal carbone. Attualmente tali eccezioni rappresentano lo 0,02% degli investimenti». Viene poi specificato che per definire le attività carbonifere saranno usati criteri «stringenti»: il Leone uscirà da società i cui ricavi o la produzione di energia derivano per oltre il 30% dal carbone, o che siano attivamente impegnate nella costruzione di nuovi stabilimenti o impianti di carbone, o ancora da società estrattive con produzione di carbone superiore a 20 milioni di tonnellate l’anno.L’iniziativa del Leone, che si affianca nelle strategie sul cambiamento climatico ad Axa e Allianz, dimostra una volta di più la sensibilità delle assicurazioni sul tema, considerato dagli analisti del settore uno dei principali rischi emergenti per i prossimi 5-10 anni.