Il tasso di disoccupazione continua a scendere sotto l’11% e a dicembre tocca i minimi dal 2012, al 10,8%. Ma la rilevazione Istat fotografa l’ultimo mese del 2017 con un calo anche degli occupati (-66 mila) ed un aumento degli inattivi (+112 mila), di coloro cioè che non hanno un impiego e neppure lo cercano, rispetto a novembre. Nel confronto annuo, invece, si conferma la crescita degli occupati (+173 mila) ma grazie ad un balzo dei dipendenti a termine (+303 mila). E, per la prima volta su base annua, c’è una diminuzione dei dipendenti stabili (-25 mila), dall’esordio degli sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato, introdotti a gennaio 2015. Aumentano, intanto, gli over-50 nel mercato del lavoro.
A livello generale, come certificato dagli ultimi dati Istat relativi a dicembre, il tasso di disoccupazione cala al 10,8% (il livello più basso da agosto 2012) e tra i giovani 15-24enni al 32,2% (il minimo da gennaio 2012). Nella zona euro la disoccupazione resta invece stabile a dicembre, secondo l’Eurostat, all’8,7%, mentre quella giovanile cala al 17,9%. I disoccupati in Italia scendono sotto quota 2,8 milioni: rispetto a novembre sono 47 mila in meno, rispetto a dicembre 2016 risultano 273 mila in meno.
Gli occupati, invece, restano sopra quota 23 milioni: il calo mensile di 66 mila unità riguarda tutte le componenti, mentre la crescita di 173 mila nel confronto annuo interessa sì i lavoratori dipendenti (+278 mila), ma viene trainata esclusivamente dai lavoratori a termine (+303 mila) mentre calano i permanenti (-25 mila); a fronte, ancora una volta, di un calo degli indipendenti (-105 mila). Intanto gli over-50 al lavoro aumentano, molto più degli altri, anche da soli. La diminuzione mensile dell’occupazione riguarda infatti tutte le fasce di età, ad eccezione degli ultracinquantenni: sono gli unici che registrano un segno positivo con +13 mila occupati; e anche nel confronto annuo sono soprattutto loro a crescere con +365 mila unità, seguiti dai 15-24enni (+42 mila), mentre calano i 25-49enni (-234 mila). I dati Istat, sottolinea il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, evidenziano, «al di là delle oscillazioni e delle correzioni mensili, un mercato del lavoro non ancora pienamente assestato, ma che conferma i miglioramenti di medio-lungo periodo».