«Un dibattito da campagna elettorale». Nel giorno in cui i giudici di Lussemburgo ricevono il doppio ricorso di Palazzo Chigi alla Corte di Giustizia europea, e del Comune di Milano al tribunale dell’Ue, per impugnare la decisione dell’assegnazione dell’Agenzia europea del farmaco ad Amsterdam anziché a Milano, Bruxelles prende decisamente le distanze dalla disputa, intenzionata a non farsi tirare per la giacchetta.
A rigettare qualsiasi aspettativa di assist è il commissario europeo alla Salute, il lituano Vytenis Andriukaitis, che avverte: la Commissione Ue «non è parte» del dibattito sull’Ema, che sembra essere «molto vicino alla campagna elettorale italiana». Ma da Roma il premier Paolo Gentiloni, supportato da un coro politico bipartisan, insiste: «Dobbiamo provarci, sapendo che l’Ema è importantissima. La partita non è chiusa. Ma non dobbiamo farci illusioni», avverte, consapevole che gli ostacoli sono molteplici. Anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan interviene nel dibattito: «Milano è assolutamente pronta e ha il livello più elevato e possibile di offerta di servizi e accoglienza per un’istituzione internazionale».
In particolare, nell’appello con cui Palazzo Chigi tenta di rovesciare la decisione del 20 novembre dei 27 Stati membri (concluso in realtà da un beffardo sorteggio) si sottolinea «la non corrispondenza alla realtà dei fatti a quanto rappresentato nell’offerta», che «non può non riverberarsi sulla validità della decisione finale». Il documento poggia su un motivo unico: «uno sviamento di potere per difetto di istruttoria e travisamento dei fatti». E per verificare «l’effettività della situazione» si chiede alla Corte di «utilizzare i propri poteri istruttori».
Dall’Olanda però il ministro della Salute Bruno Bruins, in un messaggio in inglese preparato per le tv, risponde punto su punto: «Un edificio temporaneo è sempre stato parte della nostra offerta». Il palazzo «che abbiamo selezionato», lo Spark, «è completamente funzionale agli spazi degli uffici richiesti dall’Agenzia e nella stessa location si trova il centro conferenze. Oltre a questo, stiamo costruendo un nuovo palazzo, specialmente disegnato per rispondere ai requisiti dell’Ema per i decenni a venire». E invita ad andare ad Amsterdam per vedere quanto si sta facendo. Un sopralluogo alla sede dell’Ema in effetti è stato richiesto dal relatore per la commissione Ambiente del Parlamento europeo Giovanni La Via (Ppe) all’ambasciatore olandese presso la Ue, e nei prossimi giorni sarà organizzata una visita. Intanto oggi si sono chiusi i termini per presentare gli emendamenti alla decisione sulla nuova sede, che dovrà essere ratificata dal Parlamento europeo nella plenaria di marzo.