Come è emerso nei tanti appuntamenti proposti in questi giorni è proprio sul mare che si giocheranno nel prossimo futuro le principali sfide scientifiche, economiche e sociali della città. Sfide che partono da quella già in corso dirilancio del porto come snodo della nuova Via della seta a quella ancora tutta da giocare con la riapertura del Porto vecchio, luogo affascinante ma ancora poco fruito dalla cittadinanza, che sarà il cuore pulsante di ESOF 2020. Sarà proprio la ricerca scientifica, in tutti i suoi ambiti, a tracciare le rotte di questa rinascita, come è apparso chiaro in tante occasioni durante il festival.
In un’edizione boom, che ha visto raggiungere il record di 50.000 presenze, 10.000 in più dello scorso anno, Trieste Next ha reso visibile un approccio corale a tutti i livelli: da quello istituzionale a quello scientifico, con una straordinaria partecipazione di pubblico. Sono stati soprattutto i giovani ad affollare ogni momento e ogni angolo della manifestazione.
La nave di ricerca OGS Explora ha registrato il tutto esaurito fin da subito, con oltre 700 visitatori, in più di 40 turni. Grande successo anche per i due eventi che hanno messo in relazione imprese e ricerca: la prima edizione dell’EuroBioHighTech e del Next Maritime Technologies’ Day.
Cuore pulsante della manifestazione è stato il Villaggio di Trieste Città della Conoscenza, in Piazza Unità. In migliaia hanno partecipato alle attività nei gazebo curate direttamente dall’Università di Trieste, Sissa, ICTP, AREA Science Park, OGS, INAF, Fondazione ITS A. Volta, Fondazione ITS Accademia Nautica dell’Adriatico, e mareFVG.
Trieste Next si è dimostrata ancora una volta una vetrina per la ricerca: dalla spedizione italiana in Antartide (con il videocollegamento in diretta con la stazione italo-francese Concordia) fino ai droni marini, che stanno esplorando e mappando per la prima volta i fondali sconosciuti dei nostri mari, passando per i farmaci del futuro e le nuove tecnologie ispirate dalla biologia marina.
Negli affollatissimi incontri e convegni, per alcuni dei quali sono state perfino necessarie delle repliche, sono emersi altri grandi temi e le sfide del futuro.
Particolare successo ha avuto l’intervento del biologo messicano Antonio Lazcano, ospite d’onore della serata di apertura, dell’astrofisica Sandra Savaglio, dell’economista Dominick Salvatore, della biologa Laura Steindler, del filosofo Wolfgang Pross e dell’ingegnere Thameur Chaibi. Molto seguiti anche gli interventi delle grandi firme del giornalismo scientifico Eliana Liotta, Gabriele Beccaria e Massimo Sideri.
Esof 2020 è stato sicuramente uno dei temi di punta: nell’incontro inaugurale il Sindaco Roberto Dipiazza ha evidenziato l’approccio e la sfida che la città deve affrontare dal punto di vista architettonico, urbanistico, sociale e ambientale. L’archistar Mario Cucinella ha sottolineato l’enorme opportunità ma anche i rischi di interventi che possono cambiare il volto della città; sulla possibilità di competere non solo sulle rotte, ma sulle tecnologie, si è invece soffermato a lungo più volte il Presidente dell’Autorità Portuale Zeno D’Agostino.
Sono stati però gli argomenti scientifici al centro dei dibattiti. Il Rettore Maurizio Fermeglia è più volte intervenuto per sottolineare come la competizione globale impone di continuare nel percorso di internazionalizzazione avviato.